Gabriella Pace

Gabriella Pace

Ha esordito con la raccolta di versi Il rovo e la salvezza (1996). Con La tana, la caverna, la casa, la prigione, stampata poi da Vanni Scheiwiller, le è stato assegnato il premio Montale, sezione inediti, nel 1997. È del 2003 Ars Memorativa, percorso poetico e figurativo attraverso la città, con prefazione di James Hillman e disegni di Pierluigi Isola. Lo sguardo nomade (2014) è stato tradotto in inglese da Barbara Carle. Nell’aprile 2019 è uscito Kore, stampato a mano da Luciano Ragozzino, per i tipi de Il ragazzo innocuo con un’incisione dell’autore. Libro d’ore è stato pubblicato nel dicembre 2019, in dialogo con le ineffabili trame incise di Guido Strazza.

Suoi versi sono usciti sulla rivista di psicologia analitica Anima (diretta da Francesco Donfrancesco) alla quale ha collaborato anche come traduttrice; nel Journal of Italian Translation ospitati da Luigi Bonaffini nella versione di Barbara Carle; su Gradiva da Luigi Fontanella.

È del maggio 2021, su Fili d’aquilone (diretta da Alessio Brandolini), la raccolta Le grazie della cenere. Nel dicembre dello stesso anno ha pubblicato, per FluireAlla chiara fonte, la silloge Arianna.


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