Categoria: Stanze
Pagine: 80
Prezzo: € 12,00
ISBN: 9788889299760
Anno: 2014

In Linea di fondo, Edoardo Ferri fa del tema calcistico una metafora dell’esistenza: la diversa strategia delle squadre in campo, il confronto in atto fra difesa e attacco, fra speranze e delusioni, danno luogo alla partita che tutti – giocatori e spettatori, tutti noi, nell’esultanza o nello sconforto per il realizzarsi o meno delle nostre legittime aspettative – giochiamo quotidianamente. Il rettangolo di gioco dunque si fa mondo, e dai suoi limiti e dal rispetto delle regole scaturisce, per opposizione, la sola libertà possibile. Assumendo lessico e sintassi calcistica, Ferri parla di noi. Il suo stile è teso come un tiro scagliato in rete da lontano nel momento cruciale dell’incontro: ha la stessa impareggiabile audacia ed efficacia, è preciso come una rasoiata. La sfera, il rettangolo, la retta, la curva, diagonali e parabole: la vita come il gioco è geometria variabile. La linea di fondo, «disegno d’ordine, confine e regola», non è solo un limite fisico, oltre il quale è vano ogni sforzo, ogni azione si perde, ma estremo confine, ultima linea rerum. Al di là di essa, forse niente ha più valore o senso, e la partita (di calcio, così come dell’esistenza) è destinata ad avere un termine.

Prefazione di Fabio Ciriachi
In copertina: S.T.di Ascanio Renda


da Linea di fondo


C’è sempre una linea di fondo
dove devi fermarti
per non perdere il respiro
quel limite estremo
che vorremmo prolungare
disegnare un campo profondo
le porte lontane anni luce
e il manto verde
dove la corsa non ha fine
viaggio fino al termine
della notte dei tempi.


Recensioni

Linea di fondo
di Nicola Bultrini
«Il Tempo» 17 aprile 2015

“Continuerò a correre…/ per cogliere quel minuto mancante …tra le pieghe del tempo scaduto /…ora che i gol non hanno più suono”. Così parla il bomber dell’originale opera prima in versi di Edoardo Ferri, “Linea di fondo” (Il Labirinto). Ma non si tratta soltanto una godibilissima raccolta di poesie sul calcio, anzi. Lo sport nazionale diventa una più generale metafora dell’esistenza. Ogni testo infatti, assunto il lessico calcistico, traduce anche la nostra quotidianità. Così, come nella moviola “provare a riscrivere un’azione / è ingannare il tempo. Tempo che sfugge nei 90 minuti, nel campo da gioco dei nostri giorni, dove i gesti (dell’atleta e dell’uomo nella sua ferialità) sono schemi, difesa, tiri a vuoto e quindi speranze, ma anche autogol, minuti di recupero. In tutto...

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